PREDICHE & STADIO

 

Sento di un sacerdote che alle rimostranze dei fedeli che criticano la lunghezza delle sue prediche risponde che allo stadio si sta ore e ore a non ci si lamenta, perdendo quel tempo...e quindi, perchè lamentarsi della lunghezza di una predica?!...

1) Direi che allo stadio si può urlare, muoversi, mangiare e anche bestemmiare (anche se non si dovrebbe), mentre alla predica si deve stare immobili. Per questo motivo il paragone non tiene, se non come autodifesa di una predica lunga.

2) Paragonare la predica eucaristica a una partita allo stadio svalorizza l'Eucarestia stessa, quindi direi che anche in questo caso abbassare il valore dell'Eucarestia al livello di una partita da stadio (pur valevole) non tiene come paragone. In questo caso il prete in questione difendendo la lunghezza delle sue prediche non ha fatto altro che un autogoal.

Ogni predica dovrebbe essere come la minigonna: corta, aderente alla situazione, e che faccia intravedere il mistero.


DIFFICILE DISTINGUERE

 

Oggi ho incontrato per la strada - tra le tante - due persone, una che camminava avanti, una donna con uno zaino, e dietro di lei un giovane, che le apriva lo zaino e le estraeva...qualcosa. Istintivamente mi è parsa una scena abituale: due che stanno insieme, lui la aiuta a togliere, che so io, la giacca dallo zaino, e fin qui pareva tutto così.

Ma ecco che dopo qualche metro la donna con lo zaino - aperto - procede inconsciamente, mentre il giovane, con quello che è stato da lui estratto dallo zaino, cambia direzione.

Solo allora ho realizzato la distinzione tra gentilezza e ruberia... ma intanto, il giovane da una parte e la donna con lo zaino svuotato erano ormai distanti, per poter anche solo gridare: "Al ladro !".

Non sempre appare subito e chiaro la distinzione tra aiuto dato e doverlo invece gridare...


"BRUTTO COME IL PECCATO !"...

 

Oggi ho sentito questa espressione: "Brutto come il peccato!"...

Già, ma è proprio così brutto il peccato, se lo si fa?

Anch'io, nella mia vita, devo dire che con il peccato ho a che fare parecchio, e devo sempre riconoscere che al momento che lo faccio, non è affatto brutto, ma appare bello, desiderabile, anzi ottimo, che meglio di così non c'è...e per questo lo si fa.

Certo, a posteriori, dopo un po' e con l'esame della coscienza, potrà anche apparire brutto e orribile quel peccato, ma non c'è niente e nessuno che potrà affermare che - nel momento preciso che lo si fa - il peccato è la cosa più bella e piacevole che in quel momento per me c'è...

...Peccato non farlo !...